Parco Regionale di Veio

Parco Regionale di Veio

A pochi chilometri dalla frenesia della Capitale, il Parco Regionale di Veio si estende per oltre 15.000 ettari tra i comuni a nord di Roma. Il paesaggio è caratterizzato da una sorprendente varietà: si alternano dolci colline tufacee, vallate percorse da torrenti e fitti boschi che conservano un’atmosfera intatta e silenziosa. Il Fosso della Crescenza, il Crèmera e altri corsi d'acqua modellano il territorio creando piccole cascate, forre e suggestive gole, rendendo il parco un perfetto equilibrio tra natura selvaggia e tracce storiche.

Il parco ospita una flora tipica dell’area mediterranea, con boschi misti di querce (soprattutto cerri, roverelle e sughere), noccioli e aceri. Le aree umide e le sponde dei fossi accolgono salici e pioppi, mentre nelle zone più aperte prosperano fiori selvatici ed erbe aromatiche. La fauna è altrettanto diversificata: si possono avvistare volpi, istrici, tassi, cinghiali, ma anche numerose specie di uccelli, tra cui il picchio verde, la poiana e l’allocco. Le zone umide sono un habitat ideale per anfibi e rettili, a testimonianza dell’ottimo stato di conservazione dell’ecosistema.

Archeologia e storia: la città etrusca di Veio

Il Parco prende il nome dall'antica città etrusca di Veio, una delle più potenti rivali di Roma nei secoli precedenti alla sua espansione. I resti della città si trovano nell’area del Pianoro di Veio, dove sono ancora visibili tratti di mura, tombe monumentali e il celebre santuario di Portonaccio, dedicato alla dea Minerva. Questo sito ha restituito importanti reperti archeologici, tra cui la celebre statua dell’Apollo di Veio, oggi esposta al Museo Nazionale di Villa Giulia. L'intera area è disseminata di testimonianze storiche che raccontano una civiltà raffinata, profondamente legata al paesaggio.

Curiosità e percorsi meno noti

Il Parco di Veio non è solo archeologia e natura: tra le curiosità più affascinanti vi è il Borgo di Isola Farnese, una piccola frazione medievale ancora abitata, che conserva un castello, strette viuzze e una chiesa romanica affacciata sul paesaggio. Poco distante si trova la cascata dell’Inferno, così chiamata per la sua forma stretta e profonda, incastonata tra alte pareti tufacee. Il parco offre numerosi sentieri escursionistici, perfetti per passeggiate a piedi, in bici o a cavallo. Alcuni percorsi seguono le antiche vie cave etrusche o le linee delle ferrovie dismesse, regalando scorci unici e spesso poco conosciuti anche agli abitanti del luogo.

Per informazioni dettagliate sulla sentieristica consultare i link del sito: